mercoledì 11 giugno 2014

La scelta del mutuo

Coloro che non possiedono contanti a sufficienza, per acquistare una abitazione devono obbligatoriamente optare per un mutuo. Questa forma di prestito è molto complicata da ottenere, ed è bene prima aver trovato un lavoro che consolidi le possibilità di rifondere il credito ottenuto.
La combinazione tra la durata, la tipologia di tasso e la garanzia aggiuntiva consente alle Banche di sviluppare prodotti specifici per il mutuatario.

Caratteristiche dei tassi del mutuo


L’elemento più caratterizzante del mutuo, comunque è la tipologia di tasso applicata:
• contratto a tasso fisso: la rata del finanziamento rimane inalterata lungo l'intera vita del finanziamento;
• contratto a tasso variabile: la rata del finanziamento può variare in relazione ad alcuni indici finanziari.
Dal momento che per il variabile a 20 anni si paga, più o meno, la stessa rata mensile del fisso a 30 anni coloro che propendono per la variabilità della rata aumentano.


Quale tasso scegliere per il mutuo?


La scelta del variabile, però, non è esente da rischi soprattutto per la variabilità dell’Euribor che in questi giorni è ai minimi storici. Secondo i tassi dei future quotati al Liffe ci vorranno ancora 6 anni perché Euribor torni sopra il 2% ma, negli ultimi anni i tassi sono stati molto imprevedibili.
Per coloro che sono avversi al rischio, il tasso fisso per i mutui ventennali (massimo) potrebbe essere la soluzione migliore. È necessario, tuttavia, che la banca in sede di istruttoria assicuri quale sarà il valore finale per evitare che al momento della stipula notarile del mutuo l’Eurirs cambi e, pertanto, si modifichi la rata mensile.

La situazione attuale di Euribor e Eurirs


Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sia Euribor che Eurirs sono ridotti ma il tasso finito (Euribor/Eurirs + spread) applicato ai mutui risulta ancora molto alto. Ciò accade perché lo spread è alto. I mutui sempre più cari e le banche che riducono le possibilità di ottenere l’erogazione di fondi, inserendo delle “barriere” d’ingresso, hanno messo in crisi non solo il settore dei mutui ma anche quello immobiliare.